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Il più bel giorno della mia vita è un film drammatico di Cristina Comencini (2002)
Durata 102 minuti circa.
Roma, una villa, una donna, i suoi figli, i nipoti, la famiglia e l'amore. Una storia narrata attraverso immagini di vita presente e ricordi di un passato alla moviola. Ogni personaggio si racconta attraverso le proprie paure mentre l'insoddisfazione cresce, come pure l'incapacità a trovare il coraggio di vivere affrontando tutto con l'istinto e la consapevolezza. Ma non è sempre così, non può essere, qualcosa prima o poi accade, indossa i panni di una verità dentro la radice di se stessi, e di chi resta lì a guardare senza fare niente: è la vita, impermanente fino a fare male.
Tutto ha un inizio, ogni cosa ha un suo perché, una fine e poi il ricominciare prorio dell'uomo, di quella sua capacità di sopravvivere pure alle intemperie, di quella forza per ricostruire dalle macerie guardando avanti e senza mai fermarsi, solo per un attimo, il tempo di capire e poi ricominciare tutto daccapo e da un primo giorno.
Un racconto come uno specchio nel quale ognuno può riflettere se stesso e ritrovarsi. Il più bel giorno per fermarlo nel ricordo, perché poi qualcosa cambia sempre. Ed è meglio aver vissuto ogni singolo giorno, che non averlo vissuto affato.
Irene vive nella vecchia villa in cui ha trascorso la vita. Ciò che più le dispiace è che i suoi tre figli non provino per quell'abitazione il suo stesso attaccamento. Sara, la figlia maggiore, dopo la morte del marito vive senza nuovi compagni preoccupata per l'incolumità del figlio Marco. Rita ha invece una bella casa, un marito che l'ama e due figlie, Silvia e Chiara. Ma la donna è insoddisfatta della sua vita tanto che, dalla nascita della secondogenita Chiara non ha più provato piacere nell'avere rapporti con il coniuge. Nella sua vita è entrato poi un veterinario che la affascina. Claudio, il terzo figlio, è un giovane avvocato che vive di nascosto dalla madre la propria omosessualità.
Regia di Cristina Comencini. Con Margherita Buy, Virna Lisi, Sandra Ceccarelli, Luigi Lo Cascio, Ricky Tognazzi. Jean-Hugues Anglade, Francesco Scianna'
Recensione di Giusy
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