Le donne saranno al centro della narrazione di questa sera de La grande Storia sempre con il prezioso apporto di Paolo Mieli. Sono donne importanti ma anche donne poco sconosciute, regine e donne del popolo, donne che hanno lottato per acquisire diritti e donne che hanno sfidato uomini poderosi…vincendo.
Si inizia con Maria José. "Una regina scomoda" di Marisa del Monte e Vanessa Roghi. Maria José, principessa del Belgio, è promessa in matrimoniofin dalla sua natalità al principe Umberto di Savoia, erede al trono del nostro Paese. Maria José e Umberto sono belli, alti, colti e eleganti, ma tra loro molto disparati. Lei è anticonformista, ribelle, moderna. Lui, educato alla rigida disciplina dei Savoia, è sottomesso al papà Vittorio Emanuele III.
L’8 gennaio del 'trenta convolano a nozze. Ma non sarà una fiaba con un dolce finale. Tra loro iniziano a esserci silenzi, e le prime incomprensioni. Assieme Formalmente nelle funzioni ufficiali, in realtà vivono vite separate. Maria José si farà nuove amicizie, forse, nuovi amori. Con la volontà di sentirsi attiva, viva, si impegna nella vita pubblica. Crocerossina nel corso degli scontri bellici, un Paese in sfacelo, la monarchia in crisi e l’esilio. Questa sera vi racconteremo la vicenda di Maria José, donna, sposa , madre, regina.
L'altro racconto sarà "Arriva il divorzio!" di Vanessa Roghi. Inizialmente degli anni ‘sessanta il numero di casalinghe nel nostro Paese era attorno ai dodici milioni. Quelle che impiegavano le proprie energie nel lavoro erano solo cinque milioni. Venivano ancora retribuite differentemente rispetto agli uomini e veniva proibito loro di svolgere tutte le professioni. Ma la ”lunga marcia” dei diritti e della parità sarà senza sosta. Scandita da diverse date cruciali: 1965: Franca Viola non accetta di sposare oltre il suo violentatore, che viene processato e condannato. 1966: “La zanzara”, il giornalino del liceo Parini di Milano, parla senza riserbo della sessualità dei giovani e delle ragazze. In aggiunta è in arrivo nei medicinali del nostro Paese la pillola anticoncezionale, che deve però essere venduta come medicinale per la cura ormonale: il Codice penale prevedeva inoltre il reato di propaganda di mezzi anticoncezionali. Nel novembre del 1969 la legge Fortuna-Baslini sulla separazione viene approvata alla Camera. L’approvazione della legge sulla separazione, assieme all’abrogazione, nel dicembre del 1968, dell’articolo sul differente trattamento dell’infedeltà maschile e della donna, riconosce a pieno diritto l'eguaglianza dei coniugi, sia fra di loro che rispetto ai figli. Un'appuntamento per ricordare tante donne, più o meno importanti, protagoniste di queste ultime decine di anni, strategici per arrivare a una reale eguaglianza tra uomo e donna.
Per terminare madre "Coraggio. Felicia Bartolotta Impastato di Andrea Orbicciani, una donna che ha lottato e sofferto, in solitudinea contro uomini di cosiddetto “onore”. Il 9 maggio 1978, la giornata in cui è stato ritrovato il cadavere di Aldo Moro, passa in sordina il decesso di Peppino Impastato, un giovane di Cinisi, nella provincia palermitana. Sarebbe uno dei tanti omicidi che finiscono sbrigativamente nell’oblio se, il 9 novembre 1978, Felicia Bartolotta Impastato non avesse avuto la risolutezza di costituirsi parte civile, di presentarsi di fronte ai giudici e di fare il nome del mandante dell’assassinio di suo figlio: Gaetano Badalamenti. Dovrà aspettare molto, ma finalmente, l’11 aprile del 2002, ventiquattro anni in seguito al decesso di Peppino, arriva la sentenza: ergastolo per Gaetano Badalamenti, trent’anni per il suo luogotenente Vito Palazzolo. Un’altra minuscola, grandissima vittoria, di una donna spettacolare.