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Memex Doc - p. 023 - Passi di scienza - Catania: Vulcano - Ogni città ha il suo simbolo. E quello di Catania è la fontana dell'elefante. Disegnata dal maestro Giovanni Battista Vaccarini domina il centro d - ella piazza del Duomo con il pachiderma in basalto nero che rivolge la proboscide in direzione della facciata di Sant'Agata. Figlia della ricostruzione della città etnea in seguito al terribile terremoto del 1693 è simulacro de u Liotru , storpiatura dialettale del nome Eliodoro. Nobile decaduto, negromante, apostata, fabbro di idoli. Avrebbe plasmato l'elefante direttamente dalla lava dell'Etna per poi dargli vita. Vero è che la statua originariamente è stata ricavata da un unico blocco di pietra lavica, poi arricchita dei bianchi occhi e le zanne in pietra calcarea. Secondo la tradizione è lei a proteggere la città dalle intemperanze della montagna di fuoco. Il nostro viaggio nella Catania del vulcano parte da qui. Catania è una finestra aperta sul ventre della Terra. Una montagna in costante trasformazione, cantiere di inarrestabili processi di distruzione e costruzione della natura. Un ecosistema vivo. Una macchina del tempo a bordo della quale viaggiare alla riscoperta di ieri e, perché no, sbirciando al domani. Un luogo estremo e spaventoso, dove sentirsi finalmente a casa. Nel nostro viaggio alla scoperta del vulcano incontreremo i geologi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Eugenio Privitera, Marco Neri, Rosalba Napoli e Salvatore Giammanco. Entreremo in una grotta di scorrimento lavico con Salvatore Costanzo. Eseguiremo una tomografia del vulcano con i telescopi dell'Istituto nazionale di astrofisica. Capiremo perché il pistacchio di Bronte è così unico. E c'è tempo per vedere da vicino un esperimento davvero unico nel suo genere: una vigna romana ricostruita ai piedi del vulcano. E come al solito, dal Politecnico di Torino, il nostro anatomo patologo di oggetti quotidiani e invenzioni scientifiche, il professor Vittorio Marchis. - Un programma di Davide Coero Borga, Diego Garbati e Alberto Polimanti - con la collaborazione di Alessandra Viola - a cura di Francesca Pinto - produttore esecutivo Diego Garbati - regia Alberto Polimanti - conduce Davide Coero Borga