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Italiani con paolo mieli - gianni brera, il libero della bassa
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Stagione: 2017 . Gianni Brera, il libero della bassa Professione: giornalista. Inventore di neologismi entrati nel lessico comune. Forse il più importante scrittore di sport che l'Italia abbia mai avuto. Gianni Brera, classe 1919, è il protagonista del documentario firmato da Daniele Ongaro con la regia di Graziano Conversano. Nativo di San Zenone Po e sempre legato alla Bassa pavese, tanto da autodefinirsi "il Principe della Zolla", Brera inizia a scrivere di sport da giovanissimo e si afferma ben presto come una delle principali firme della critica sportiva italiana, arrivando a soli 30 anni, nel 1949, a dirigere la Gazzetta dello Sport. La scrittura innovativa di Brera unisce una forte preparazione tecnica ad uno stile letterario inconfondibile, ricco di rimandi storici, etnologici, linguistici, enogastronomici. Le sue teorie calcistiche sul gioco all'italiana, basate sull'applicazione del catenaccio e del contropiede, sono portate al successo internazionale dall'allenatore del Milan Nereo Rocco, mentre la sua prosa, che lui sviluppa sulle pagine del Giorno, del Guerin Sportivo e de La Repubblica, porta il racconto epico-sportivo al rango di grande letteratura. Il segno di Brera nella lingua italiana si ritrova anche nei numerosi neologismi ideati per descrivere il gioco del calcio: termini come centrocampista, libero, melina, goleador, pretattica, sono ancora oggi correntemente usati nel gergo sportivo e nel linguaggio comune. Il documentario di Rai Cultura descrive la vita avventurosa di Gianni Brera, con l'ausilio degli interventi televisivi del giornalista e delle testimonianze di chi lo ha conosciuto e hanno lavorato con lui: Gian Paolo Ormezzano, Gianni Mura, Paolo Brera, Claudio Rinaldi, Andrea Maietti e Sergio Giuntini.
06:35
Ch: 54
Venerdì 20/12/2024
(50m)
Stagione: 2017 . Gianni Brera, il libero della bassa Professione: giornalista. Inventore di neologismi entrati nel lessico comune. Forse il più importante scrittore di sport che l'Italia abbia mai avuto. Gianni Brera, classe 1919, è il protagonista del documentario firmato da Daniele Ongaro con la regia di Graziano Conversano. Nativo di San Zenone Po e sempre legato alla Bassa pavese, tanto da autodefinirsi "il Principe della Zolla", Brera inizia a scrivere di sport da giovanissimo e si afferma ben presto come una delle principali firme della critica sportiva italiana, arrivando a soli 30 anni, nel 1949, a dirigere la Gazzetta dello Sport. La scrittura innovativa di Brera unisce una forte preparazione tecnica ad uno stile letterario inconfondibile, ricco di rimandi storici, etnologici, linguistici, enogastronomici. Le sue teorie calcistiche sul gioco all'italiana, basate sull'applicazione del catenaccio e del contropiede, sono portate al successo internazionale dall'allenatore del Milan Nereo Rocco, mentre la sua prosa, che lui sviluppa sulle pagine del Giorno, del Guerin Sportivo e de La Repubblica, porta il racconto epico-sportivo al rango di grande letteratura. Il segno di Brera nella lingua italiana si ritrova anche nei numerosi neologismi ideati per descrivere il gioco del calcio: termini come centrocampista, libero, melina, goleador, pretattica, sono ancora oggi correntemente usati nel gergo sportivo e nel linguaggio comune. Il documentario di Rai Cultura descrive la vita avventurosa di Gianni Brera, con l'ausilio degli interventi televisivi del giornalista e delle testimonianze di chi lo ha conosciuto e hanno lavorato con lui: Gian Paolo Ormezzano, Gianni Mura, Paolo Brera, Claudio Rinaldi, Andrea Maietti e Sergio Giuntini.