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Stagione: 2020. Alberto Moravia - Appunti di viaggio Scrittore e intellettuale impegnato, Alberto Moravia è stato tra i più autorevoli testimoni degli eventi politici e sociali che hanno caratterizzato la nostra storia, e non solo, nel secolo scorso. Dall'avvento del fascismo, nei primi anni '20, fino alla creazione del Parlamento europeo, dove lo scrittore romano si è impegnato personalmente per sostenere le ragioni del disarmo e della pace, Moravia è stato un attento osservatore delle traversie del suo tempo. Tra i viaggi che maggiormente l'hanno segnato, la visita in Unione Sovietica subito dopo la destalinizzazione, l'incontro in Cina con i giovani maoisti all'epoca della rivoluzione culturale e la scoperta del continente africano che descrive raccontando i mutamenti in atto in molte aree di quell'universo primitivo. "La bomba atomica - sosteneva - non è stato un incidente di percorso della nostra civiltà. In realtà ne è parte integrante. È giunto il momento che gli uomini prendano coscienza di quanto i conflitti possano essere inutili e distruttivi e della necessità di bandire la guerra dalle attività del genere umano. È necessario, per la salvaguardia della vita, creare il tabù della guerra. Come da sempre esistono altri tabù, che ci difendono dal caos e dall'autodistruzione, si potrebbe instaurare tra gli uomini questa nuova convenzione sociale." Partecipano alla trasmissione la scrittrice Dacia Maraini, per lungo tempo compagna di Moravia, lo storico Lucio Villari, lo scrittore Lorenzo Pavolini e il critico cinematografico Adriano Aprà che - insieme a Gianna Cimino, nipote dello stesso Moravia, e a Nour Meiehi della Fondazione dedicata allo scrittore romano - ci restituiscono un Moravia impegnato in senso sociale, civile e culturale, ma svincolato da ogni militanza politica.
06:35
Ch: 54
Venerdì 29/11/2024
(55m)
Stagione: 2020. Alberto Moravia - Appunti di viaggio Scrittore e intellettuale impegnato, Alberto Moravia è stato tra i più autorevoli testimoni degli eventi politici e sociali che hanno caratterizzato la nostra storia, e non solo, nel secolo scorso. Dall'avvento del fascismo, nei primi anni '20, fino alla creazione del Parlamento europeo, dove lo scrittore romano si è impegnato personalmente per sostenere le ragioni del disarmo e della pace, Moravia è stato un attento osservatore delle traversie del suo tempo. Tra i viaggi che maggiormente l'hanno segnato, la visita in Unione Sovietica subito dopo la destalinizzazione, l'incontro in Cina con i giovani maoisti all'epoca della rivoluzione culturale e la scoperta del continente africano che descrive raccontando i mutamenti in atto in molte aree di quell'universo primitivo. "La bomba atomica - sosteneva - non è stato un incidente di percorso della nostra civiltà. In realtà ne è parte integrante. È giunto il momento che gli uomini prendano coscienza di quanto i conflitti possano essere inutili e distruttivi e della necessità di bandire la guerra dalle attività del genere umano. È necessario, per la salvaguardia della vita, creare il tabù della guerra. Come da sempre esistono altri tabù, che ci difendono dal caos e dall'autodistruzione, si potrebbe instaurare tra gli uomini questa nuova convenzione sociale." Partecipano alla trasmissione la scrittrice Dacia Maraini, per lungo tempo compagna di Moravia, lo storico Lucio Villari, lo scrittore Lorenzo Pavolini e il critico cinematografico Adriano Aprà che - insieme a Gianna Cimino, nipote dello stesso Moravia, e a Nour Meiehi della Fondazione dedicata allo scrittore romano - ci restituiscono un Moravia impegnato in senso sociale, civile e culturale, ma svincolato da ogni militanza politica.