Quarant’anni passati per le strade di Roma, attraverso i quartieri del centro, le vecchie strade, il degrado della periferia, tra i quartieri alti e le case popolari. Una memoria dettagliata dei fatti e un'ottima memoria fisionomica.
Il titolo è ispirato alla pallottola che Bruno ha ricevuto anni prima e che si è fermata vicino al cuore, un luogo troppo pericoloso per estrarla.
Alle porte della pensione la vita riserva a Bruno ancora vicende inattese.
Tutto
inizia con l’uscita dal
prigione di un uomo, Romolo, che ha scontato quasi
due anni di
prigione per il
delitto della moglie, una donna
enigmatica e
fascinosa, nota alle cronache come La maga di Piazza Navona.
Romolo va a cercare Bruno proprio nel giorno delle sue dimissioni poichè era l’unico giornalista che sembrava veramente interessato alla verità.
Romolo vuole che Bruno lo aiuti a persuadere il figlio della sua innocenza. Il figlio, difatti, è tutto quello che gli è rimasto e non accetta di parlargli.
Bruno riprenderà in mano gli appunti sul processo di Romolo, e tornerà su quella storia, rivede i fatti, i luoghi e la gente a distanza di tempo. Può succedere che il tempo permetta di risolvere vecchi crimini, irrisolti da anni.
Una Pallottola nel cuore si ispira a una serie di investigazione sui cosiddetti cold case: casi irrisolti, riaperti e poi
alla fine risolti grazie alla curiosità di un giornalista, intuitivo, appassionato e sensibile alle
motivazioni umane e alle tracce che queste
abbandonano nel tempo.
Ma è persino la storia di un uomo: Bruno Palmieri, che si deve confrontare con casi irrisolti della propria vita personale: nello stesso attimo in cui cominciano le investigazioni sull'antico caso della Maga, arriva in redazione una ragazzina: Maddalena, appena entrata nella redazione del quotidiano come stagista.
Bruno e Maddalena non sanno di essere legati da un legame inscindibile: sono papà e figlia. L'unica a sapere la verità è Paola, la madre di Maddalena, la donna con la quale Bruno ebbe una appassionata relazione clandestina.