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Documentario di Mario Casella A coloro che non hanno paura di camminare per ore, la Val Calanca regala veri e propri gioielli paesaggistici e svariate testimonianze di cultura alpina e di arte plurimillenaria. Questo territorio selvaggio presenta in particolare due beni preziosi: l'erba e la pietra. I pascoli furono infatti frequentati, fin dal 1600, da pastori bergamaschi con le greggi di pecore. La testimonianza della loro presenza è confermata dal "Sass de la Scritüra", un macigno situato nell'alta valle sul quale i pastori incidevano il loro nome e la data del loro passaggio. La pietra ollare è invece il secondo tesoro di questa valle e veniva estratta da un affioramento roccioso poco sotto la linea delle creste più alte. La ricchezza naturale oggigiorno più apprezzata è il paesaggio, unitamente al laghetto di Calvaresc che, con la sua inconfondibile forma di cuore, è diventato il simbolo del Parco Val Calanca, il più piccolo parco svizzero.