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Omero nasce il 4 aprile del 1942 a Roma, dal papà Otello e la mamma Elvira, una famiglia romana doc da più di 7 generazioni. Terzo di quattro fratelli (Maria, Mario, Vanda), la sua passione per il cinema nasce fin da piccolo seguendo le orme del padre. Otello, infatti, è uno stuntman interprete di numerosi film e la bravura con l’uso dei cavalli lo rende uno dei più bravi del mestiere. Da ricordare la sua partecipazione come acrobata nel colossal Ben Hur dove interpreta uno degli auriga impegnato nella mitica corsa con le bighe (vedi foto dietro le quinte). A tal proposito si rende protagonista di un atto eroico per aver salvato diverse comparse, che stavano per essere investite da alcuni cavalli imbizzarriti, durante le riprese. Per questo ebbe una medaglia al valore. Omero, quindi, comincia a seguire il papà sui set cinematografici prendendo confidenza con l’ambiente. Inizia come “regista”, così si divertiva a chiamarlo il papà quando gli chiedevano cosa facesse il figlio, semplicemente perché, durante le pause tra un ciack e un altro, teneva in consegna i cavalli. Ben presto la sua passione viene fuori e inizia una lunga carriera cinematografica, soprattutto come stuntman. L’inizio ufficiale lo fa con il film "La Regina dei Tartari" nel 1959. Della sua lunga carriera (oltre 350 partecipazioni tra film e fiction TV) possiamo identificare alcuni periodi importanti... Gli inizi, ovvero gli anni dal 60 al 70, lo vedono protagonista come comparsa e acrobata di numerose pellicole tra cui ricordiamo "Cleopatra" e "Il Gattopardo". In questo periodo vanno di "moda" molti film storici o di cappa e spada (Zorro…), l’inizio del filone western e un po’ di commedia all’italiana (con Franco e Ciccio). Diciamo che in questo periodo Omero comincia a "farsi le ossa" e ad acquisire tanta esperienza. Farsi le ossa nel vero senso della parola… La sua carriera è costernata di incidenti ed è normale visto il tipo di lavoro, ma quello più grave lo subisce proprio in questo periodo. Durante le riprese di un film western a Madrid (non ricordo il titolo) rischia di lasciarci le penne. La scena prevedeva un salto "a volo d’angelo" da una collinetta (5 metri) su di un uomo a cavallo, che doveva passare li sotto. Il cavallo, appena si è accorto che Omero si era lanciato, si è bloccato di scatto lasciandolo cadere a terra sul terreno di roccia. Rimase ricoverato a Madrid in gravi condizioni, per due settimane. Gli anni 70 sono quelli più fitti di impegni e partecipazioni. Inizia il periodo boom per gli “spaghetti western”, i “poliziotteschi” e i film di Bud Spencer e Terence Hill. In questo periodo si rende protagonista, oltre che come stuntman, anche in parti d’attore. E’ visibilissimo in "Milano Calibro 9" (foto qui accanto), "La mala ordina", "Lo chiamavano Trinità", "Roma violenta", "Yuppi Du", "Paura in città", "Squadra antitruffa", "Avere vent’anni" e in quasi tutti i film di Bud e Terence. Inoltre interpreta come protagonista "Un animale chiamato uomo" un western (per tutte queste citazioni ci sono le foto nella galleria foto di scena). Gli anni 80, invece, sono caratterizzati dalla commedia all’italiana, dai primi colossal televisivi e comunque dall’inizio di un po’ di crisi del cinema… Possiamo vedere Omero nei film "Ladyhawke" (foto qui accanto), "Al bar dello sport", "La ragazza del metrò" (vedi foto di scena). In questo periodo comincia a lavorare anche con la televisione. Nel 1981 parte per 6 mesi in Cina per girare le scene acrobatiche del "Marco Polo", dove è messo a dura prova dalle condizioni climatiche e ambientali (vedi foto dietro le quinte). Poi nel 1988 un altro tour de force, impegnato in Marocco per due mesi nel film tv "Il segreto del Sahara", da dove tornerà con una braccio fratturato per una caduta da cavallo. Negli anni 90 fino alla sua scomparsa (2003) la televisione con le fiction comincia a spopolare ed Omero prende parte come stuntman nelle (poche) scene pericolose che le fiction propongono. Partecipa assiduamente a varie serie dello sceneggiato "la Squadra" dove è anche visibile in alcuni episodi, così come ne "La Piovra", "Il maresciallo Rocca", "Distretto di Polizia", "Ultimo III". Iniziano anche i primi colossal americani… nel 1990 è sul set del "Padrino parte III" come stuntman nella sparatoria nel locale dove sono riuniti tutti i boss (vedi foto di scena), nel 1996 in "Daylight" lavora per un mese nelle scene acrobatiche della galleria (riprodotta a Cinecittà) poi, poco prima di morire, lascia il segno come stuntman in altri due colossal… nel 2001 è per un mese sul set di "Gangs of New York" (foto qui accanto e in dietro le quinte) e nel 2002 per tre settimane su quello di "The Passion". Omero ci lascia l’11 ottobre del 2003 a soli 61 anni, per una grave malattia.
http://www.omerocapanna.it Omero nasce il 4 aprile del 1942 a Roma, dal papà Otello e la mamma Elvira, una famiglia romana doc da più di 7 generazioni. Terzo di quattro fratelli (Maria, Mario, Vanda), la sua passione per il cinema nasce fin da piccolo seguendo le orme del padre. Otello, infatti, è uno stuntman interprete di numerosi film e la bravura con l’uso dei cavalli lo rende uno dei più bravi del mestiere. Da ricordare la sua partecipazione come acrobata nel colossal Ben Hur dove interpreta uno degli auriga impegnato nella mitica corsa con le bighe (vedi foto dietro le quinte). A tal proposito si rende protagonista di un atto eroico per aver salvato diverse comparse, che stavano per essere investite da alcuni cavalli imbizzarriti, durante le riprese. Per questo ebbe una medaglia al valore. Omero, quindi, comincia a seguire il papà sui set cinematografici prendendo confidenza con l’ambiente. Inizia come “regista”, così si divertiva a chiamarlo il papà quando gli chiedevano cosa facesse il figlio, semplicemente perché, durante le pause tra un ciack e un altro, teneva in consegna i cavalli. Ben presto la sua passione viene fuori e inizia una lunga carriera cinematografica, soprattutto come stuntman. L’inizio ufficiale lo fa con il film "La Regina dei Tartari" nel 1959. Della sua lunga carriera (oltre 350 partecipazioni tra film e fiction TV) possiamo identificare alcuni periodi importanti... Gli inizi, ovvero gli anni dal 60 al 70, lo vedono protagonista come comparsa e acrobata di numerose pellicole tra cui ricordiamo "Cleopatra" e "Il Gattopardo". In questo periodo vanno di "moda" molti film storici o di cappa e spada (Zorro…), l’inizio del filone western e un po’ di commedia all’italiana (con Franco e Ciccio). Diciamo che in questo periodo Omero comincia a "farsi le ossa" e ad acquisire tanta esperienza. Farsi le ossa nel vero senso della parola… La sua carriera è costernata di incidenti ed è normale visto il tipo di lavoro, ma quello più grave lo subisce proprio in questo periodo. Durante le riprese di un film western a Madrid (non ricordo il titolo) rischia di lasciarci le penne. La scena prevedeva un salto "a volo d’angelo" da una collinetta (5 metri) su di un uomo a cavallo, che doveva passare li sotto. Il cavallo, appena si è accorto che Omero si era lanciato, si è bloccato di scatto lasciandolo cadere a terra sul terreno di roccia. Rimase ricoverato a Madrid in gravi condizioni, per due settimane. Gli anni 70 sono quelli più fitti di impegni e partecipazioni. Inizia il periodo boom per gli “spaghetti western”, i “poliziotteschi” e i film di Bud Spencer e Terence Hill. In questo periodo si rende protagonista, oltre che come stuntman, anche in parti d’attore. E’ visibilissimo in "Milano Calibro 9" (foto qui accanto), "La mala ordina", "Lo chiamavano Trinità", "Roma violenta", "Yuppi Du", "Paura in città", "Squadra antitruffa", "Avere vent’anni" e in quasi tutti i film di Bud e Terence. Inoltre interpreta come protagonista "Un animale chiamato uomo" un western (per tutte queste citazioni ci sono le foto nella galleria foto di scena). Gli anni 80, invece, sono caratterizzati dalla commedia all’italiana, dai primi colossal televisivi e comunque dall’inizio di un po’ di crisi del cinema… Possiamo vedere Omero nei film "Ladyhawke" (foto qui accanto), "Al bar dello sport", "La ragazza del metrò" (vedi foto di scena). In questo periodo comincia a lavorare anche con la televisione. Nel 1981 parte per 6 mesi in Cina per girare le scene acrobatiche del "Marco Polo", dove è messo a dura prova dalle condizioni climatiche e ambientali (vedi foto dietro le quinte). Poi nel 1988 un altro tour de force, impegnato in Marocco per due mesi nel film tv "Il segreto del Sahara", da dove tornerà con una braccio fratturato per una caduta da cavallo. Negli anni 90 fino alla sua scomparsa (2003) la televisione con le fiction comincia a spopolare ed Omero prende parte come stuntman nelle (poche) scene pericolose che le fiction propongono. Partecipa assiduamente a varie serie dello sceneggiato "la Squadra" dove è anche visibile in alcuni episodi, così come ne "La Piovra", "Il maresciallo Rocca", "Distretto di Polizia", "Ultimo III". Iniziano anche i primi colossal americani… nel 1990 è sul set del "Padrino parte III" come stuntman nella sparatoria nel locale dove sono riuniti tutti i boss (vedi foto di scena), nel 1996 in "Daylight" lavora per un mese nelle scene acrobatiche della galleria (riprodotta a Cinecittà) poi, poco prima di morire, lascia il segno come stuntman in altri due colossal… nel 2001 è per un mese sul set di "Gangs of New York" (foto qui accanto e in dietro le quinte) e nel 2002 per tre settimane su quello di "The Passion". Omero ci lascia l’11 ottobre del 2003 a soli 61 anni, per una grave malattia.