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A Lamalera, un villaggio di pescatori sull'isola di Lembata nell'arcipelago indonesiano della Sonda, la pesca alle balene è una tradizione che si perpetua di padre in figlio. Per nulla al mondo i vecchi del villaggio rinuncerebbero all'uscita in mare con le tena -imbarcazioni a vela quadra- o con le piroghe, ai loro arpioni di bambù, alle lunghe ore di attesa prima di avvistare il cetaceo, al momento in cui il fiocinatore si tuffa in acqua arpionandolo per poi riportarlo a riva e dividere la carne con tutto il villaggio. Da secoli a Lamalera si vive al ritmo della caccia alle balene, ma anche alle mante e ai delfini, unica fonte di nutrimento dei suoi abitanti. Della carne essiccata, non si butta nulla: se non la si mangia, la si baratta con i prodotti dei contadini di un villaggio vicino. Ma tutto questo potrebbe presto scomparire, complice la comparsa della pesca a motore -per supplire ai periodi di magra- della pesca con la rete ... o con gli esplosivi. Una battaglia destinata probabilmente a essere persa, quella dei vecchi di Lamalera: qui, il WWF intende creare una riserva naturale che vieterebbe loro di continuare a vivere della pesca tradizionale. Un progetto contro il quale si battono con tutte le loro forze, pena la scomparsa del loro modo di vita.