Il padre della sposa 2

FILM     
4,00 stelle su 2 voti

Commedia 1995
Tit. Originale: Father of the bride ii (Usa)
Descrizione: Genere Commedia, produzione USA, 1995. Durata 106 minuti circa. George Banks si è ormai acquietato. La figlia si è ormai sposata, il figlio Matty è un adolescente, il tempo della pensione si avvicina e tutto sembra andare per il meglio. Finché un giorno suoceri e consuoceri vengono riuniti per un lieto annuncio: la giovane coppia attende un figlio. George deve fare buon viso a cattiva (dal suo punto di vista) sorte. Perché la parola nonno gli fa orrore. Cerca allora di sfuggire alla sua sorte vendendo la casa in cui la famiglia ha sempre abitato e andando dall'estetista per sembrare più giovane. Ma proprio questo ringiovanimento risveglierà in lui e in sua moglie Nina un eros ormai sopito. Il risultato? Nina resta incinta e George si deve preparare ad essere nuovamente padre e, al contempo, nonno. Non tutti sequel vengono per deludere. A distanza di quattro anni dal successo di quello che già si presentava come un remake attualizzato del film con Spencer Tracy Shyer ci riprova. Ovviamente non cambia squadra e riporta sullo schermo i turbamenti maschili di George facendoli ammortizzare dal sorriso smagliante di sua moglie Nina interpretata da una Diane Keaton sempre più a suo agio nei panni della signora borghese tanto solida e posata quanto pronta ad accettare le novità senza andare in crisi. La sceneggiatura offre più di uno spazio al divertimento ma anche alla riflessione sulla quotidianità. Perché il George Banks tratteggiato da Steve Martin assomiglia, anche se non nelle condizioni economiche, a tanti uomini che avvertono come una disgrazia il procedere dell'età e a cui niente può fare (inizialmente) più paura dell'appellativo 'nonno'. Martin sa passare con uno sguardo o un semplice ammiccamento dall'autoironia alla malinconia auto indotta da un senso di inadeguatezza. Il quale conduce spesso a decisioni sbagliate come quella di vendere la propria abitazione per cambiare vita. Solo chi lo ha sperimentato sa come non ci sia retorica nella scena in cui la figlia gli ricorda come lui e lei avessero giocato insieme nel campetto di basket in cortile e quanto quei momenti fossero stati importanti per entrambi. Con l'intento di tenere alti i toni della commedia Shyer si lascia però prendere la mano dalla ritornante presenza di Martin Short nei panni dell'arruffato Franck Eggelhoffer il quale, in particolare nella parte centrale del film, esagera nella gigioneria rischiando di sbilanciare irrimediabilmente il film. Fortunatamente si tratta solo di una parentesi che permette il ritorno di un sorriso mai disgiunto da riferimenti alla realtà quotidiana. Un esempio per tutti: la diffidenza che istintivamente George prova nei confronti della giovane dottoressa che dovrebbe assistere al parto della figlia. Non necessariamente la giovane età è indice di inesperienza. Però...alzi la mano chi non avrebbe reagito come lui.
Cast: 'Regia di Charles Shyer. Con Steve Martin, Diane Keaton, Kieran Culkin, George Newbern, Kimberly Williams. Martin Short, Eugene Levy, Jane Adams, B.D. Wong, Peter Michael Goetz, Kate McGregor-Stewart'





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