Totòtarzan

FILM     
2,00 stelle su 1 voto

Comico 1950
(Italia)
Descrizione: Genere Comico, produzione Italia, 1950. Durata 85 minuti circa. Un film in cui tutto appare caricaturale senza che sia ben chiara la direzione da seguire. C'è senz'altro una volontà di satira contro la civiltà, ma lo stesso mondo della giungla rispecchia talvolta i difetti di quest'ultima e alla fine non ci sono né vincitori né vinti, ma solo parecchia confusione. Antonio Della Buffas (Totò) è il discendente di una nobile famiglia che lo ha abbandonato da bambino nella giungla. La sua tranquilla esistenza viene sconvolta dall'arrivo di una spedizione che lo riconduce in patria, interessata a impadronirsi della cospicua eredità a lui indirizzata: tornato nella "civiltà" Totòtarzan deve fare i conti, oltre che con una realtà cui fatica ad adattarsi, con la malvagità dei suoi simili e in particolare di chi vuole raggirarlo per trarne beneficio in termini economici. Lieto e selvaggio fine assicurato. La fisicità stessa di un attore come Totò inevitabilmente stride con quella entrata a far parte dell'immaginario collettivo del personaggio di Tarzan: il contrasto ne fa derivare conseguenze comiche che purtroppo si accontentano in questa pellicola di non sollevarsi più di tanto dalla materia. Forse fra tutti questo è il film cui ha preso parte Totò in cui l'umorismo è sceso fino ai toni più bassi, non disdegnando di mancare in più occasioni di eleganza o delicatezza (sia sufficiente nella sequenza conclusiva il processo di disumanizzazione cui viene sottoposto il personaggio legato alla catena come un cane). Riesce male la miscela di elementi umani e ferini: non c'è tempo per avvertire la bellezza di una natura incontaminata né per indagare davvero i tanti difetti della civiltà. Il ritmo deve procedere incalzante a suon di battute. Lo stesso protagonista non esce bene da più d'una situazione: rispetto alla tipologia del personaggio nobile d'animo e con una profonda dignità cui Totò ha dato vita nei suoi maggiori successi, Totòtarzan sembra un rovesciamento, una creatura che almeno all'inizio dell'avventura dà l'impressione di scendere facilmente a patti per raggiungere un utile più o meno immediato e di lasciarsi sedurre dall'attrattiva della comodità. E alla fine questa stessa creatura si rivelerà abbastanza malvagia nella sua vendetta peraltro di dubbio gusto. Le battute cercano una risata facile, senza pretese, a volte attraverso un umorismo rozzo, in sintonia con una pellicola di grana grossa, che già alla sua uscita trovò consenso di pubblico ma non di critica. Da notare l'affermazione di Gaetano Carancini sulla Voce Repubblicana: «Il fenomeno Totò è preoccupante perché è una specie di febbre gialla che ha contagiato la maggior parte dei nostri produttori. Non ci resta che seguire il decorso di questa 'malattia', la quale dopo aver toccato l'acme della crisi finirà per concludersi con la guarigione del malato.»(26 novembre 1950).
Cast: 'Regia di Mario Mattoli. Con Totò, Mario Castellani, Marilyn Buferd, Tino Buazzelli, Vinicio Sofia. Enrico Luzi, Bianca Maria Fusari, Luigi Pavese, Nino Vingelli, Guglielmo Barnabò, Nico Pepe, Eduardo Passarelli, Rina Franchetti, Galeazzo Benti, Riccardo Billi, Alberto Sorrentino, Alba Arnova, Aldo Giuffré, Giacomo Furia, Carlo Croccolo, Guglielmo Inglese, Vira Silenti, Luisa Poselli, Mario Siletti, Clara Bindi, Paolo Modugno, Adriana Serra, Paola Bertini, Toto Mignone, Ughetto Bertucci, Ciro Berardi, Bruno Corelli'





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